L’umanità paleolitica riuscì a raccogliere acqua bevibile nelle caverne tramite il fenomeno dello stillicidio e la percolazione naturale. All’interno delle grotte, si scavava per meglio seguire ed intercettare i flussi d’acqua, si approfondivano e ingrandivano inghiottitoi naturali.
Queste strutture naturali, venivano dotate di aperture sulle pareti rocciose e di cisterne di raccolta e drenaggio dell’acqua. Dalla semplicità di questi metodi, si arriverà alle gallerie e architetture ipogee, alle città di pietra ed agli insediamenti trogloditi.
La scomposizione dei villaggi neolitici, in genere, veniva effettuata in più elementi. Una serie di cerchi e recinti concentrici caratterizzavano l’insediamento e marcavano il territorio.
Si arrivava a creare intricati modelli a meandro e labirinto, forme particolari che racchiudevano luoghi protetti e misteriosi. Nel bacino del Mediterraneo, durante l’Età del Bronzo, sono stati realizzati una moltitudine di tracciati labirintici come percorsi per danze e riti sacri, legati al movimento degli astri.
Ma, l’origine di queste forme è legata alle pratiche dell’allevamento del bestiame che, una volta effettuate, seguono un percorso stabilito e attraversano una soglia di passaggio, una divisione netta tra i gruppi di animali marchiati e quelli non marchiati.
Sono proprio questi percorsi, divisi in molteplici recinti, ad avere le forme a labirinto e meandro necessarie per contare, dividere e scegliere i capi del bestiame.
Le incisioni e pitture rupestri preistoriche confermano che queste pratiche di superamento di soglie di passaggio tra recinti animali, venivano effettuate quotidianamente e le forme disegnate sono degli articolati labirinti.
The Paleolithic population managed to collect drinkable water in the caves through the dripping phenomenon and the natural percolation. Inside the caves, were digging to better follow and intercept the flow of water, they deepened and magnified natural sinkholes.
These natural structures, were equipped with openings on cliffs and of the collection and drainage of water cisterns. From the simplicity of these methods, we will arrive at galleries and underground architecture, the stone city and the troglodyte settlements.
The breakdown of Neolithic villages, in general, was carried out in multiple elements. A series of concentric circles and fences characterized the settlement and marking the territory.
It came to create intricate patterns meander and labyrinth particular forms that contained protected and mysterious places. In the Mediterranean during the Bronze Age, they were produced a multitude of maze-tracked as paths for dances and sacred rituals, related to the movement of the stars.
But, the origin of these forms is related to the cattle industry practices that, once made, follow a fixed route and crossing a threshold step, a clear division between the groups of marked animals and those which are not marked.
Are these paths, divided into multiple fences, to have the forms and meandering labyrinth necessary to count, divide and choose the cattle.
The carvings and prehistoric cave paintings confirm that these practices exceeded the threshold of passage between animal enclosures, were made daily and drawn shapes are the articulated mazes.
Uso di caverne
Grotta di Loltun – (Messico)
Nella preistoria, la grotta di Loltun, per raccogliere l’acqua di stillicidio, venne dotata di pozze scavate al di sotto delle stallattiti.
Le incisioni al suo interno, raffigurano riti di fecondità e spirali che sono all’origine di pratiche rituali effetuate in questo luogo.
Use of caves
Cave of Loltun (Mexico)
In prehistoric times, the Loltun cave to collect the dripping water, was equipped with holes dug beneath the stalactites.
The incisions on the inside, depicting fertility rites and spirals that are the source of ritual practices done in this place.
Tassili n’Ajjer (Sahara Occidentale)
Le grotte naturali come questa, chiamate guelte, sono state utilizzate nell’Età Preistorica come un prezioso serbatoio d’acqua.
The natural caves like this, guelte calls, have been used in the Age Prehistoric as a precious water reservoir.
Caverne a Mottola e nelle gravine (Puglia)
Nelle Puglie, numerose grotte sono state attrezzate, nella preistoria, per vivere al loro interno.Nelle foto si notano le nicchie scavate nella roccia e le rudimentali sedute.
Caves Mottola and in the gravine (Apulia)
In Apulia, numerous caves are, in prehistoric times, to live at their internal. In the pictures you notice the niches carved into the rock and the rudimentary sessions.
Labirinti e drenaggi
Labirinto Victoria-Mount William – (Australia)
Labirinto idraulico funzionante da trappola per la cattura delle anguille.
Questa zona dell’Australia è caratterizzata da un clima che alterna inverni umidi a stagioni calde.
Le forti variazioni climatiche, limitano le capacità di sostentamento delle popolazioni che hanno invaso sia le terre umide nei periodi delle piogge che le terre aride nei periodi completamente asciutti.
In generale, i gruppi umani reagiscono a queste situazioni con la mobilità stagionale e praticano, in base alle condizioni, la pesca,la caccia e la raccolta.
Gli aborigeni di Victoria, hanno creato un sistema idro di modifica e di controllo a scala territoriale paragonabile alle formazioni sedentarie del periodo Neolitico.
Il punto di contatto con la pendenza della montagna e l’inizio della zona delle inondazioni, circa sei acri di superficie, è attraversata da una complessa rete di canali e dighe.
Questo immenso lavoro è stato fatto dai cacciatori-raccoglitori utilizzando solo pale fino alla fine, per la cattura delle anguille che sono un importante fonte di sostentamento.
Questo sistema è formato da canali abduttivi che portano acqua dalle montagne e canali di drenaggio che regolano il
livello di alcune zone umide.
Un’immensa rete di canali intrecciati insieme fino a formare una trappola a labirinto per le anguille.
E’ possibile che la progressiva scomparsa delle risorse lacustri, abbia spinto i gruppi, che avevano raggiunto dimensioni demografiche notevoli, all’organizzazione e manutenzione del sistema di acquitrini attraverso dighe, deviazioni e labirinti d’acqua.
Mazes and drainages
Victoria – Mount William labyrinth (Australia)
Hydraulic labyrinth functioning as a trap to catch the eels.
This part of Australia is characterized by a climate that alternates wet winters in warmer seasons.
The strong climatic variations, limit the livelihoods of populations that have invaded both wetlands during the rainy season that the arid lands in completely dry periods.
In general, human groups react to these situations with seasonal and practice mobility, according to the conditions, fishing, hunting and gathering.
The Victoria Aborigines, have created a hydro editing system and a territorial scale control comparable to sedentary formations of the Neolithic period.
The point of contact with the slope of the mountain and the beginning of the flood zone, about six acres in area, is crossed by a complex network of canals and dams.
This substantial work has been done by the hunter-gatherers using only shovels until the end, to catch the eels are an important source of livelihood
This system is formed by abductive channels that carry water from the mountains and drainage channels that regulate the level of some wetlands.
A vast network of intertwined channels together to form a labyrinth trap for eels.
It is possible that the gradual disappearance of the lake’s resources, has pushed the groups, which had achieved remarkable demographic size, organization and maintenance of the wetlands system through dams, diversions and water mazes.
Labirinto di J.Bower – (Inghilterra)
Queste enigmatiche strutture numerose nel territorio britannico sono legate, fin dalla preistoria, a riti di domesticazione.
Labyrinth of J.Bower – (Great Britain)
These enigmatic numerous facilities in British territory are linked, since prehistoric times, to rites of domestication.
Recinto in pietra ( Irlanda)
Questa enigmatica costruzione fortificata, risale all’Età della Pietra.
Dato che, da secoli, l’attività principale della zona è l’allevamento del bestiame, non è escluso che la struttura sia stata usata anche come recinto sacro e di domesticazione.
Stone fence (Ireland)
This enigmatic fortified building, dating back to the Stone Age.
Given that, for centuries, the main activity of the area is cattle breeding, it is possible that the structure was also used as a sacred enclosure and domestication.
Trasformazioni neolitiche e inizio della civilizzazione urbana
Villaggio neolitico Murgia Timone a Matera (Basilicata)
L’insediamento neolitico di Murgia Timone, copre un’area di due ettari racchiusa da uno scavo ellittico che ha, in uno dei due fuochi, un cerchio interno più piccolo.
L’ellisse ha il suo diametro maggiore posto in direzione est-ovest ed ai suoi apici, con perfetto orientamento, sono posti i due ingressi del villaggio.
Il fossato che circonda il villaggio, rappresenta una demarcazione dello spazio, non ha uno scopo difensivo.
Entro questo limite, si allevava il bestiame, si coltivavano le piante, s’immagazzinavano cereali e si raccoglieva l’acqua.
Sono presenti canalette di drenaggio, fosse per il grano e microcisterne scavate nel calcare.
Probabilmente, anche lo stesso fossato funzionava come struttura drenante e raccoglitore d’acqua oltre che da fossa contenente il letame per la produzione di humus.
E’ significativo che, i monumenti dell’Età del Bronzo a doppio cerchio ed a triangolo, siano stati inseriti proprio lungo lo scavo dell’arcaico fossato neolitico, abbandonato al momento di queste realizzazioni, ma funzionante ancora come convogliatore di umidità.
Neolithic transformations and beginning of urban civilization
Neolithic village Murgia Timone in Matera (Basilicata)
The Neolithic settlement of Murgia Timone, covers an area of two hectares enclosed by an elliptical excavation that has, in one focus, a smaller inner circle.
The ellipse has its greatest diameter place from east to west and its apexes, with perfect orientation, they are placed two village entrances.
The moat surrounding the village, is a space demarcation, does not have a defensive purpose.
Within this limit, he bred cattle, were cultivated plants, they were stored cereals and collected water.
There are drainage channels, it was for wheat and microcisterns dug into the limestone.
Probably, the same also worked as a drainage ditch structure and water collector well as pit containing the manure for the production of humus.
It is significant that the Bronze Age monuments in double circle and a triangle, are seated right on the excavation of the archaic Neolithic ditch, abandoned at the time of these accomplishments, but still functioning as moisture conveyor.
Villaggio neolitico di Trasanello in Matera (Basilicata)
Anche il villaggio di Trasanello, scoperto sulla murgia materana, ha il fossato trincerato di recinzione dell’abitato.
Sono state individuate due fasi diverse del villaggio.
La fase antica riferibile al primo Neolitico che è stata documentata da ceramiche decorate a graffito e dipinte, strumenti di selce, ossidiana e parti di macine.
La seconda fase, più recente, risale all’Età del Bronzo ed è testimoniata da reperti in ceramica e da una serie di buche per le palificazioni che formano un semicerchio ( probabilmente per una capanna absidata).
Una testimonianza significativa degli agricoltori neolitici che si erano insediati nel territorio di Matera 7000 anni fa.
Neolithic village of Trasanello to Matera (Basilicata)
Even the village of Trasanello, discovered on the Murgia of Matera, has entrenched the moat of the town fence.
Two different phases of the village have been identified.
The earliest phase attributable to the early Neolithic that has been documented by ceramics decorated with graffiti and painted, flint tools, obsidian and parts of grinders.
The second phase, more recent, dating back to the Bronze Age and is testified by ceramic findings and a series of holes for pilings that form a semi-circle (probably for a apse hut).
A significant evidence of Neolithic farmers who had settled in the territory of Matera 7,000 years ago.
Villaggio neolitico di Murgecchia a Matera (Basilicata)
La parte del villaggio messa in luce ha permesso il ritrovamento di cisterne per la raccolta di acqua scavate nella roccia calcarea.
Le cavità sono collegate tra loro e formano un dispositivo di decantazione e filtraggio delle acque.
Il villaggio era formato da capanne di legno come testimoniano le buche dei pali intagliate nella roccia.
Neolithic village of Murgecchia in Matera (Basilicata)
The part of the village brought to light has allowed the discovery of cisterns to collect water carved into the limestone.
The cavities are connected to each other and form a decanting device and filtering of the water.
The village consisted of wooden huts as evidenced by the holes of poles carved in the rock.
Villaggio neolitico di Banpo – (Cina)
Ricostruzione del villaggio neolitico di Banpo lungo il fiume Giallo.
Le abitazioni erano formate da strutture capannicole attrezzate con cisterne e scavi per le granaglie.
Il villaggio era strutturato secondo l’organizzazione dello spazio produttivo.
Neolithic village of Banpo – (China)
Reconstruction of the Neolithic village of Banpo along the Yellow River.
The houses were made up of hut facilities equipped with tanks and excavations for grains.
The village was structured according to the organization of production space.
Villaggio neolitico di Al Bheida – (Giordania)
A poca distanza da Petra,verso nord, si trova il sito di Al Bheida.
Qui, nel I secolo d.C.i Nabatei costruirono un quartiere commerciale ed un luogo per la sosta delle carovane durante il loro tragitto tra l’ Arabia e il sud del Mediterraneo.
Ma la terra fertile di Al Bheida, fu sfruttata per millenni, molto prima dei Nabatei.
Nel neolitico (7000 a.C.) vi si era stabilito un gruppo che cacciava animali con armi di selce e raccoglieva piante selvatiche.
Coltivavano frumento, orzo, allevavano capre e pecore.
Avevano un sistema di raccolta, tramite canalette, e conservazione dell’acqua in cisterne all’interno del villaggio.
Sono stati ritrovati otto strati di costruzioni di gruppi di stanze circolari con mura in comune e abitazioni di forma quadrangolare.
Neolithic village of Al Bheida – (Jordan)
Not far from Petra, to the north, lies the Al Bheida site.
Here, in the first century a.C.i Nabataeans built a commercial district and a place for parking of caravans during their journey between the Arabia and the southern Mediterranean.
But the fertile land of Al Bheida, was exploited for thousands of years, long before the Nabataeans.
In the Neolithic period (7000 BC) there is a group that hunted animals with flint weapons and gathering wild plants was established.
They cultivated wheat, barley, kept goats and sheep.
They had a collection system, through channels, and water conservation in tanks within the village.
Eight layers of construction were found many groups of circular rooms with shared walls and quadrangular housing.