DALLA CAPANNA CIRCOLARE AFRICANA
AI POZZI E CISTERNE IN MURATURA AI MEGALITI
L’esigenza di un luogo dove riunirsi e vivere protetti, uno spazio definito, ben delimitato come una specie di isola era sentita già in tempi antichissimi.
I perimetri di villaggi neolitici (villaggi trincerati) scavati sono molti ; lì troviamo nella Daunia in Puglia, sugli altopiani delle Murge a Matera, lungo la valle del Reno in Germania e in Cina nel sito di Banpo lungo il fiume Giallo.
Richiamano modelli insediativi e di gestione idrica ancora in uso in Etiopia.
Infatti, esiste un grande fossato ellittico etiope che raccoglie l’acqua ed è utilizzato per la fertilizzazione e la coltivazione dei terreni.
Le abitazioni dei villaggi sono strutture capannicole, sparse anche al di fuori dei perimetri attrezzati ed è frequente trovare delle microcisterne scavate e buche per le granaglie.
Il villaggio si espande moltiplicando il modello base e l’insediamento crea la struttura del territorio.
L’organizzazione della parte abitativa e quella dello spazio produttivo sono complanari.
Dalla forma della capanna circolare africana alla costruzione muraria di pozzi e cisterne, nascono le strutture megalitiche.
I tholos micenei, i trulli pugliesi, i talayotes delle Baleari e molte strutture rurali
formate da masse murarie sempre più massicce come i nuraghi che rappresentano l’evoluzione massima di aggregazione della forma rotonda.
In Iraq e in Anatolia, si diffondono le prime tecniche di canalizzazioni e argini per la distribuzione dei flussi per l’irrigazione mediante inondazione.
La struttura dei successivi insediamenti a maglia ortogonale, si sviluppa proprio seguendo la matrice di questi canali d’irrigazione.
Le prime costruzioni venivano realizzate impastando le terra cruda con l’acqua, come testimoniano gli insediamenti di Catal Hoyuk in Anatolia e di Jarmo in Iraq.
La forma quadrata delle abitazioni permette soluzioni molto più complesse e diversificate, garantendo l’estensione e l’aggregazione del nucleo abitativo senza sprechi di spazi residuali.
Le forme compatte degli insediamenti rispondono a necessità costruttive climatiche e difensive.
L’organizzazione dell’abitato e lo spazio rurale sono separati anche quando le costruzioni si integrano perfettamente nel paesaggio, come nel caso delle abitazioni di terra cruda.
Capanna etiope
Capanna in fibra vegetale (Etiopia)
Capanna a Lalibeila con base di pietra (Etiopia)
Capanna Banpo (Cina)
Pianta della chiesa copta di Narga Sellassè (Etiopia)
Casa circolare a Mari (Siria)
Edificio circolare di otto stanze risalente al periodo protodinastico ( III millennio a.C.)
Pozzi nuragici (Sardegna)
Stonehenge (Inghilterra)
Le diverse tesi sul significato di questo misterioso monumento megalitico, difficilmente danno importanza all’evidente uso dell’acqua del fossato che circonda la struttura e che fu scavato molto prima della costruzione dei grandi blocchi di pietra.
Trullo (Puglia)
Tholos (Grecia)
Pianta e prospetto di nuraghe (Sardegna)
Talayot (Baleari)
Assonometria trulli (Puglia)
Graffito rupestre raffigurante una capanna (Valcamonica – Lombardia)
Pianta e sezione dei trulli (Puglia)
Capanna delle riunioni Alghero II millennio a.C. (Sardegna)
Dimora di pietra con tetto realizzato con tronchi di legno e rami.
Spesso erano intonacate all’interno con fango o argilla ed, a volte, isolate con sughero.In genere, avevano un focolare al centro ed ai lati giacigli e aree destinate alle lavorazioni domestiche.
Planimetria del complesso nuragico di Barumini (Sardegna)
Graffito della Valcamonica di coltivazioni agricole (Lombardia)
Graffito rupestre di composizioni topografiche della Valcamonica risalente al IV millennio a.C.circa.
La superficie incisa presenta una composizione geometrica racchiusa, in parte, da una linea perimetrale e moduli rettangolari.
E’, probabilmente, la raffigurazione di un’insediamento agricolo.
DALL’ABITAZIONE CIRCOLARE AL VILLAGGIO
Chirokitia (Cipro)
Ricostruzione di un villaggio neolitico con abitazioni di forma circolare molto arcaica.
I tetti sono a cupola in mattoni di fango sostenuti da strutture portanti in pietra.
Internamente, è collocato un soppalco sorretto da pilastri in pietra a cui si accede mediante una scala di legno.
Banpo (Cina)
Ricostruzione di un villaggio neolitico con fossato e strutture capannicole.
Murgia Timone ( Matera – Basilicata )
Villaggio neolitico di Murgia Timone a Matera.
Il villaggio di Murgia Timone, disegnato da Domenico Ridola, è formato da un grande fossato scavato di forma ellissoidale con un cerchio interno, più piccolo, sovrapposto all’ellisse.
Questa divisione in due settori, è stata interpretata come una separazione di classi sociali più o meno agiate.
In realtà la suddivisione dell’insediamento in più parti, è tipica dei villaggi neolitici che, a volte, presentano anche molti cerchi e recinti concentrici.
L’INSEDIAMENTO STABILE
La forma circolare è la struttura architettonica semplice per costruire, un insieme unico, ininterrotto che si chiude e si sostiene senza formare angoli.
La base è in genere semi-ipogea e la muratura massiccia composta da meandri.
I primi insediamenti stabili avevano una base semicircolare e furono fondati con fossati che avevano funzioni polivalenti relative al sistema idrico : drenavano l’acqua durante la stagione delle piogge e la raccoglievano nella stagione secca.
Erano dotati di abbeveratoi e fossati per raccogliere i rifiuti utilizzati, poi, come fertilizzanti dei suoli.
I fossati erano linee di demarcazione simboliche di luoghi ed elementi di rafforzamento della coesione sociale.
Woodhenge (Gran Bretagna)
Woodhenge è un sito preistorico caratterizzato da una grande abitazione di legno circolare con un cortile centrale.
Dal confronto con un insediamento pastorale sito in Eritrea, è stato possibile spiegare le funzionalità di questo villaggio.
L’insediamento pastorale eritreo è costituito da un grande tetto di tronchi per il riparo delle mandrie, da un’abitazione, da un camino esterno e da una fossa per la raccolta del letame.
Broch of Gurness ( Isole Orcadi – Scozia )
L’insediamento risale a, circa, 2500 anni fa.
Nelle Orcadi, questi siti in pietra erano circondati da case ed avevano una torre molto alta, sempre di pietra, che marcava il luogo.
Intorno al sito sono evidenti diversi fossati scavati.
Villaggio nuragico di Santa Vittoria (Sardegna)
Santa Vittoria, costituisce uno dei più importanti complessi cultuali tra i siti nuragici.
E’ composto dalla zona degli edifici sacri e da un gruppo di abitazioni legate ad un’insediamento stabile.
E’ un’esempio di aggregazione della forma circolare che si trasforma in villaggio.
DALLA CASA QUADRATA AL VILLAGGIO COSTRUITO
Sito neolitico di Al Bheida (Giordania)
L’abitazione è suddivisa in spazi abitativi e cortili per usi pastorali.
Catal Hoyuk ( Anatolia – Turchia)
Il sito neolitico, più che un villaggio, è uno stanziamento che si estende per sei ettari.
Le case sono in mattoni cotti al sole e formano un agglomerato compatto.
Ogni abitazione è provvista di più stanze accessibili solo dal tetto a terrazza mediante una scala di legno.
I tetti a terrazza sono comunicanti e forniscono un luogo ideale per la socializzazione degli abitanti.
Ksar- oasi – trama urbana dell’abitato ( Algeria)
L’abitato dell’oasi segue precise regole funzionali basate sulla protezione climatica e di difesa degli abitanti.
La trama di piccole strade coperte permette di accedere alle abitazioni che sono incastrate tra loro, in un’insieme complesso progettato con rigorosi principi geometrici.
Assonometria dell’oasi
Ricostruzione assonometrica dell’oasi.
I tunnel che drenano l’acqua, l’abitato e i giardini formano un’insieme perfettamente organizzato.
URBANIZZAZIONE FONDATA
SULL’ORGANIZZAZIONE DELL’ACQUA
Sana’a ( Yemen)
La città di Sana’a, nello Yemen del nord, è costruita all’interno di un cratere vulcanico ad un altezza di 2300 metri.
Le piogge sono garantite dall’altitudine ma, dato che sono sporadiche l’acqua viene raccolta e stoccata in bacini.
Arad ( Deserto del Negev)
La città risale all’Antica Età del Bronzo ed era un’importante nodo commerciale che collegava la zona orientale del fiume Giordano, il Mediterraneo, l’antico Egitto e la Mesopotamia.
La sua forma planimetrica ad impluvio, era progettata in modo da raccogliere l’acqua delle scarse precipitazioni che riempivano una grande cisterna.
Qana ( Yemen)
L’antica città portuale di Qana, si trova sulla costa yemenita dell’Oceano Indiano.
La penisola termina con un ripido cono vulcanico di nome Husn Al Ghurab.
All’interno del sito, si trovano le rovine della fortezza, del faro e di quattro enormi cisterne che raccoglievano l’acqua piovana di forma quadrata e rettangolare che erano indispensabili per la sopravvivenza della popolazione.
Servivano, inoltre, per approviggionare le navi che attraccavano nel porto e in caso di assedio, la città aveva sempre la sua scorta d’acqua.
Le rovine di Qana situate vicino al villaggio di Bir Ali sulla costa del golfo di Aden, sono dominate dal monte del Forte del Corvo (Husn Al Ghurab) uno spettacolare picco vulcanico.
Qana risulta essere stata il principale porto dell’Hadramaut, il paese dell’incenso.
Gli scavi di questo sito, antico porto dell’incenso, sono iniziati negli anni settanta ed hanno portato alla luce un grande edificio posto sul punto più elevato del picco, una fortezza dove, sulla roccia del sentiero fortificato che dal porto conduce al forte, è stata trovata un’iscrizione che testimonia la costruzione nel 531 d.C. da parte di Sumuyafà Ashwà, signore di una tribù dello Yemen occidentale.
Le costruzioni poste più in basso, il sentiero, le cisterne e il porto, erano protette dalle mura che fiancheggiano il monte.
La città di Qana occupava una vasta zona sulla costa e il suo porto risulta abbandonato dagli inizi del VII secolo d.C. momento in cui viene interrotto il commercio dell’incenso per via mare.
Dholavira – ( Valle dell’Indo)
Civiltà Harappa
La cittadella è collocata tra due canali stagionali, il Manhar (sud) e il Mansar (nord)
ed aveva una serie di serbatoi (cisterne) per la conservazione dell’acqua.
Il sistema di gestione dell’acqua, era basato su questi serbatoi costruiti, in parte, intorno alle porzioni edificate della città e in parte nella muratura fortificata.
Aden cratere – (Yemen)
L’acqua raccolta nel cono vulcanico, era immagazzinata in una serie di profonde cisterne collocate allo sbocco del cratere ancora funzionanti.
Il vulcano, funzionava da immenso dispositivo di captazione di umidità e alimentava i grandi serbatoi.
Megiddo deserto arabico del nord ( Israele)
L’area all’interno delle mura, funzionava come una superficie di raccolta dell’acqua e riempiva vasche, cisterne a cielo aperto e pozzi scavati in profondità.
Una serie di condutture irrigavano i campi coltivati.
Jawa ( Giordania)
Età del Bronzo Antico
La città aveva un doppio circuito murario costituito da due recinzioni concentriche: delimitavano una città alta ( centro) ed una città bassa estesa su tre lati dell’enclava superiore.
Il suo articolato sistema idrico, includeva dighe e sbarramenti artificiali, un complesso sistema di canalizzazioni in pietra, inoltre, cisterne e bacini di riserva artificiali situati lungo gli wadi e all’interno dell’insediamento.
Attraverso una serie di sbarramenti e deviazioni, l’acqua piovana e l’acqua degli wadi, durante la stagione invernale, veniva convogliata nei sistemi di canalizzazioni e raccolta in una serie di bacini e vasche.
Canali secondari, raccoglievano le eccedenze in altre cisterne situate più a valle.