MISTERI DI PIETRA
Le strutture in pietra sono state utilizzate fin dai tempi più remoti.
Gli usi sono diversificati e comprendono una vasta gamma di tipologie costruttive e un’infinita serie di forme.
Hanno, comunque, una caratteristica che le accomuna : la funzione di produzione idrica.
Ogni massa muraria accumula condensa e protegge il suolo. I blocchi di pietre e la loro porosità trattengono l’acqua e la proteggono dall’evaporazione.
I massi impediscono lo smantellamento dei suoli e, in alcuni casi, la disposizione delle lastre di pietra della muratura inclinate verso l’interno, permettono lo scorrimento della brina nella pietraia interna di riempimento.
Funzionano da termoregolatori di umidità in situazioni di aridità, ma anche in ambienti dove, per il freddo intenso, si forma il permafrost.
I muri a secco permettono l’esistenza di acqua nel suolo in forma liquida.
Anche i semplici allineamenti di pietre, dalle forme a mezzaluna o piccoli monticoli, in zone desertiche dove non esistono falde acquifere, funzionano da collettori di rugiada e permettono la coltivazione di olivi e viti.
Nelle aride isole del Mar Rosso una linea di pietre, tramite le sorgenti aeree di umidità che risale dal mare, fornisce l’apporto per la crescita di erba necessaria ai pascoli.
Le strutture megalitiche circolari, coniche, i pozzi e cisterne in pietra, i manufatti composti da masse murarie massicce funzionano da condensatori di umidità.
Ma queste forme che captano l’acqua si evolveranno in architetture cultuali come templi e monumenti e, nel corso del tempo, diventerà difficile risalire alla loro funzione originaria.
Semplici ammassi di pietra preistorici avevano scopi cultuali, segnavano un punto produttore d’acqua e fonte di vita e, proprio per questo, il luogo veniva sacralizzato.
Tumulo preistorico (El Guettar – Tunisia)
Deposito sacro di pietre nella regione di Gafsa composto anche di denti di mammiferi e ossa animali.
Questi ammassi di pietrame sono disposti vicino ad un punto d’acqua.
Costituisce il più vecchio manufatto religioso conosciuto al mondo.
Tumulo cultuale (Sahara occidentale algerino)
Arcaica costruzione cultuale simile alle più antiche realizzazioni preistoriche sahariane.
Nella cultura pastorale greca preistorica analoghi cumuli di pietre chiamati cairn, erano luoghi sacri posti a protezione delle vie di comunicazione e dedicati al Dio dei cammini Hermes.
La pratica di erigere cairn risale, in ambito euroasiatico, alla preistoria.
Variano da piccole sculture di roccia ad imponenti colline artificiali di pietre, a volte costruite sulla cima di rilievi naturali.
Pinnettas (Sardegna)
Gli edifici più semplici sono le capanne già utilizzate a partire dal Neolitico come ambienti agro-pastorali.
Hanno una pianta circolare e la struttura portante in pietra e sono sormontate da una copertura lignea (legno, canne, paglia) o in pietra.
Nuraghe (Sardegna)
L’architettura costruttiva dei nuraghe, l’impiego della sola pietra senza nessuna malta, le dimensioni megalitiche e la loro diffusione, rivelano l’esistenza di una civiltà avanzata e profondamente amalgamata in tutto il territorio.
Dal 1500 al 500 a.C. avvenne la costruzione dei monumenti megaliti come reggie e fortezze o anche come torri di osservazione.
Queste enigmatiche strutture, eseguite con grandi massi giustapposti, si trovano sparse in tutta la regione.
Trullo (Puglia)
Le pietre dei trulli sono assemblate a secco e la copertura, a pseudo cupola con un elemento di colmo, è formata da una calotta interna in pietra calcarea e una calotta esterna composta di chiancarelle inclinate di 15°.
La massa di pietra funziona da termoregolatore ed, all’interno del trullo, si trova la vasca sotterranea di raccolta dell’acqua piovana.
Niviera (Puglia)
Per la conservazione dell’elemento refrigerante disponibile, la neve, venivano costruite strutture edilizie specializzate chiamate niviere.
La neve era sottopposta a lavorazioni particolari (compattazione) per essere, poi, stoccata.
Il composto refrigerante, adoperato anche per preparare sorbetti, veniva usato fino ad estate inoltrata.
Lo stesso sistema di conservazione della neve lo ritroviamo a Yazd in Iran dove le alte strutture a falsa cupola dette neviere, sormontano un profondo bacino dove veniva stoccata la neve dalle montagne che circondano la città.
Specchia (Puglia)
Le costruzioni come i tumuli pugliesi e le specchie consentono all’umidità assorbita dalle radici delle piante di essere conservata nel sottosuolo.
Cummersa (Puglia)
La forte pendenza del tetto composto di lastre calcaree delle cummerse,
consente all’acqua piovana di scivolare sulla copertura che funziona da impluvio e direziona l’acqua nella cisterna sotterranea.
Capanne in pietra (Abruzzo)
Capanne agropastorali tipiche delle campagne abruzzesi.
Dammuso (Pantelleria – Sicilia)
Dall’arabo dammus
Queste costruzioni in pietra tipiche della regione siciliana, hanno una volta estradossata.
La copertura a cupola era usata per la raccolta dell’acqua piovana che alimentava la cisterna.
Gli estradossi funzionavano da fenditure entro le quali l’acqua poteva scorrere fino alla vicina cisterna interrata.
Jazzo (Murge – Matera)
Gli jazzi sono strutture destinate all’allevamento ovino costituiti da un’ampio recinto suddiviso in scomparti.
La struttura centrale, generalmente quadrangolare, è il mungituro fornito di due aperture contrapposte comunicanti ognuna con un recinto esterno di forma circolare.
I recinti in pietra a secco, funzionano come superfici di captazione dell’acqua.