Le tecniche tradizionali consistono in pratiche e conoscenze normative che riguardano l’ambiente ecologico, socio economico e culturale.
La conoscenza tradizionale si origina dalla gente ed è trasmessa alla gente da fattori riconoscibili.
Essa è sistematica, sperimentale, tramandata di generazione in generazione e migliorata culturalmente.
La conoscenza tradizionale è considerata, così, parte di un esteso sistema, di una somma distribuita la cui competenza ed evoluzione è valutabile dopo lungo tempo.
Il funzionamento principale dei sistemi tradizionali è basato sulla solida coesione tra società, cultura ed economia.
La loro efficacia dipende dall’interazione tra diversi fattori attentamente considerati : estetica e valori etici completano l’interazione tra gli aspetti ambientali, produttivi, tecnologici e sociali.
Le tecniche tradizionali, quindi, non possono essere ridotte ad una lista di sole soluzioni di tecniche separate capaci di risolvere uno specifico problema.
Il comprendimento logico dell’uso delle tecniche tradizionali e del loro successo in termini di sostenibiltà ambientale ed efficenza a lungo termine, è fondamentale non solo a salvaguardia di una estesa eredità culturale ma, come un nuovo paradigma sopra cui la moderna riproposizione delle tecniche tradizionali deve essere fondata.
Usare la conoscenza tradizionale oggi significa reinterpretare la logica come conoscenza avanzata e innovativa ed elaborare i modelli di sviluppo tecnologico basati sui valori aggiunti della tradizione.
Questi valori permisero alle società, nel passato, di mantenere equilibrati gli ecosistemi e di creare opere tecniche, artistiche ed architettoniche apprezzate in tutto il mondo.
APPLICAZIONI
AGRICOLTURA
Le tecniche tradizionali preistoriche che vennero usate per costruire il paesaggio agricolo italiano sono oggi riproposte nell’agricoltura come le pratiche migliori di riciclo dei terreni, dell’acqua potabile e per combattere l’instabilità idrogeologica e la desertificazione.
La tecnica dei fossati di drenaggio si diffuse nella regione della Daunia pugliese 6000 anni fa quando i popoli neolitici costruirono più di tremila villaggi circondati da trincee a forma di mezzaluna.
I fossati andavano incontro ai bisogni ambientali drenando l’acqua e asciugando alcune aree che venivano lavorate durante la stagione umida, e fungevano da accumulatori d’acqua per abbeverare il bestiame, per la raccolta dell’humus e come riserve d’acqua durante la stagione secca.
Dopo che questa pratica fu rimpiazzata dall’agricoltura meccanizzata, oggi questi luoghi subiscono spesso inondazioni in inverno e fasi di siccità in estate.
Sugli altopiani etiopici, sulle pendici della Rift Valley, ci sono molti villaggi dove sistemi di fossati polivalenti sono ancora in uso per immagazzinare e gestire le riserve d’acqua, convogliare l’acqua di scolo e produrre fertilizzanti.
L’acqua atmosferica condensata all’interno di grotte o tumuli di pietra e pareti calcaree a secco è utilizzata, da le antiche società, nelle zone aride.
Oggi autentici pozzi aerei, condensatori atmosferici, producendo acqua dal vapore, sono usati nel deserto.
Producono acqua dall’umidità atmosferica secondo i principi e le risorse di tecniche molto antiche.
La pratica di fissare vasi-cisterne pieni d’acqua o masse calcaree intorno alle piante per fornire irrigazione è oggi riproposto con tecniche innovative che consentono di superare i vincoli degli antichi sistemi attraverso moderne irrigazioni a goccia.
Queste tecniche innovative tradizionali sono utilizzate, per esempio, durante i processi di riforestazione di zone aride e permettono a ciascun singolo arbusto di essere rifornito della quantità di acqua necessaria, durante la fase di crescita, fino alla sua indipendenza vegetativa.
Nell’ambito di questa famiglia di tecniche, una grande compagnia ha elaborato un prodotto enzimaticamente degradabile chiamato dry water fissato alle radici che si trasforma, progressivamente, nella rete idrica necessaria.
I tunnel di drenaggio sono tunnel sotterranei sviluppati, nelle aree aride, da tremila anni e che ancora oggi stanno lavorando nel Sahara, in Cina e in Iran per fornire le oasi di risorse idriche.
Permettono di assorbire la giusta quantità d’acqua per il rifornimento dell’ambiente stesso.
Questa soluzione potrebbe essere riproposta anche in Italia, in alternativa allo scavo di pozzi che abbassano le acque sotterranee e perforano in profondità il terreno provocando, così, l’inquinamento e la salinizzazione sulla superficie.
Nel Sahara, alcune persone, stanno sperimentando l’uso di tecniche per lo scavo introducendo piccole macchine programmate per questo scopo.
Queste categorie innovative comprendono utensili meccanici adatti che vanno da mini-trattori per l’escavazione di pozzi per la raccolta di acqua a nuove macchine per l’agricoltura sostenibile.
La riproposizione, in questo settore, di antiche tecniche consentirà di ottenere importanti successi per combattere l’erosione e il degrado del suolo.
Nel sud Italia questa sperimentazione è stata effettuata con pratiche quali l’inerbimento e semina su terreno duro.
La prima consiste nel far crescere l’erba sotto i frutteti e negli oliveti per formare una copertura protettiva ed evitare l’aratura che provoca l’erosione.
La seconda consiste nella semina di grano sopra un terreno non arato.
Questa tecnica consentirà di proteggere i suoli per ridurre i costi ed avere risultati migliori rispetto all’aratura.
Il maggior vantaggio della tecnica lo abbiamo durante il periodo di siccità dato che le spighe di grano sono basse e hanno bisogno di una quantità minore di acqua e fertilizzanti chimici.
INSEDIAMENTI UMANI
Diverse tecniche innovative provenienti dalla tradizione vengono sperimentate in settori urbani.
La costruzione della maggior parte degli antichi centri, segue lo schema dei terrazzamenti e la rete dei sistemi dell’acqua.
Infatti, la tecnica di raccolta dell’acqua piovana, le zone con i giardini murati, l’uso di rifiuti organici per la produzione di humus, il metodo dell’architettura passiva e climatizzazione per la conservazione di alimenti e per il risparmio energetico e le pratiche di riciclaggio sono state integrate nella struttura stessa degli antichi centri.
Questa categoria comprende tutte le tecniche innovative nel fotovoltaico, nel riscaldamento solare, nella cattura dell’acqua, il compostaggio e riciclaggio dei rifiuti nei campi.
In alcuni contesti avanzati a Tokyo, un certo numero d’industrie stanno proponendo la tecnica del roof-garden in nuove case dove la copertura vegetale sulle terrazze dei palazzi moderni, riporta alla mente i giardini pensili di Babilonia.
Questo mantiene condizioni climatiche ottimali dentro le case, raccoglie acqua e diventa uno spazio per l’intrattenimento e la contemplazione.
Le soluzioni micro per quartieri cittadini e le case, rappresentano un grande settore innovativo del riciclaggio dei rifiuti.
Diverse mini macchine per il compostaggio da posizionare all’interno di giardini o nelle aree comuni dei quartieri, sono state realizzate per assorbire direttamente rifiuti organici e fornire i giardini di humus.
Una water compost machine è un dispositivo da impostare sotto il water e trasforma, direttamente, i rifiuti in compost.
Mini reattori biomassa trasformano i rifiuti in gas da cucina.
Anche soluzioni di piccola e grande scala per le acque di scarico sono state progettate.
In Germania case moderne sono state dotate di una vertical marsh, un dispositivo che riproduce processi di decantazione e filtraggio naturali ancora esistenti nelle paludi.
Il processo è riprodotto, lungo la parete dell’edificio, dentro intercapedini di vetro in cui le acque di scarico penetrano e s’infiltrano riciclandosi costantemente per gravità.
A Calcutta un’innovativa tecnica tradizionale utilizzata su vastissima scala, risolve il grave problema dell’acqua usata.
Le acque di scarico tradizionalmente riusate nei campi di riso, sono oggi trasformate in una risorsa per l’irrigazione e la concimazione delle risaie utilizzando un innovativo sistema di filtraggio e sterilizzazione delle acque reflue.
ARCHITETTURA
Una grande serie di prodotti, materiali e competenze necessitano all’architettura di alta qualità per formare un ulteriore settore innovativo.
Le componenti estetiche che apprezziamo nelle antiche città, la bellezza dei materiali naturali, il comfort dello spazio dell’edificio e il rapporto organico con il paesaggio, sono dovuti alle qualità intrinseche delle tecniche tradizionali.
Una ricerca della simbiosi e dell’armonia incorporate nelle pratiche locali.
In questo campo l’ esperienza delle imprese, che ripropongono materiali di mercato e processi derivati dalla tradizione quali la calce, l’argilla naturale e la pozzolana sono oggi ampiamente diffuse.
PRODUZIONE E PAESAGGIO
La conoscenza locale è un fattore economico in diversi settori produttivi.
I valori della tradizione, le pratiche di fabbricazione e le competenze degli artigiani, sono la base su cui si fonda il grande valore aggiunto di produzioni di enorme importanza economica per molti paesi moderni.
In particolare, della produzione tipica alimentare come l’olio, il formaggio e il vino sono da salvaguardare sia l’estetica che la qualità ambientale poichè, i vecchi sistemi di produzione sono possibili grazie al mantenimento di tecniche tradizionali di gestione del suolo.
Nello stesso campo, la diffusione delle produzioni agricole controllate organicamente e delle carni, mostrano ancora più interesse per le tecniche tradizionali di agricoltura e allevamento.
Queste considerazioni sono valide anche nel settore dell’alta moda, dell’immobiliare e nel mercato dell’edilizia.
Le più raffinate case di produzione sono orgogliose di elencare le tecniche tradizionali che usano nei loro metodi di fabbricazione.
Il successo di tante aziende è, in realtà, dovuto alla capacità di incorporare la tradizione nel loro processo o per essere collocate in ambienti tradizionali o centri storici.
Nella regione del Vallese in Svizzera, nella Valle della Loira in Francia e nella Toscana in Italia, il mantenimento di tecniche tradizionali in agricoltura ha assicurato la stabilità del paesaggio e l’alta qualità.
Le maggiori difficoltà e gli oneri dovuti all’uso di tecniche di lavoro più costose, possono essere superate grazie al grande valore del prodotto ottenibile con queste tecniche : il vino.
Nel Vallese il sistema idrografico delle sorgenti e dei ghiacciai, attraverso piccoli canali chiamati bisse, consentono ai pendii montani di essere irrigati per gravità sopra un livello superiore rispetto al corso naturale del flusso.
Una tecnica simile è oggi riproposta in Tibet, con metodi innovativi, per proteggere i ghiacciai che sono in pericolo a causa del riscaldamento globale.
Nella Valle della Loira, la tecnica tradizionale della casa-grotta e dello scavo di grotte sotterranee è mantenuta per conservare ogni singolo metro di superficie, preziosa per la produzione di vini di alta qualità e per organizzare cantine con un microclima ideale per la produzione di tale prodotto.
In Toscana, la produzione di vino fornisce le risorse economiche necessarie per preservare, da trasformazioni distruttive, uno dei più bei paesaggi agrari consolidato e affermato nel corso dei secoli.
Quindi è sbagliato considerare le conoscenze tradizionali marginali rispetto ai grandi processi economici e tecnologici in corso.
Anche dal punto di vista quantitativo, il loro impiego sostiene ancora la maggior parte del genere umano che è distribuita in tutti i paesi meno industrializzati.
Paradossalmente, nei luoghi dove le tecniche tradizionali sono ancora utilizzate in modo massiccio, queste sono considerate dal pensiero modernista come un fenomeno di arretratezza mentre, in paesi avanzati creano un’immagine di desiderabilità e forniscono valore aggiunto.
Quello che noi conosciamo come la tradizione, non è una condizione statica e immutabile ma, un sistema dinamico che evolve e rende gli aspetti innovativi come una parte integrante a tal punto che, talvolta, diventa difficile l’interpretazione.
Per esempio, oggi tutti consideriamo il Mediterraneo uno spazio tradizionale riconducibile alle coltivazioni di olivi e pomodori tuttavia, entrambi sono stati introdotti : gli olivi in tempi antichi e il pomodoro dopo il XVI secolo.
Comunemente si associano i popoli nativi americani con l’uso del cavallo.
Di contro, quest’ultimo, è giunto sul continente solo dopo l’arrivo degli europei.
Le case storiche medievali in Europa persistevano grazie al fatto che questa architettura è stata tutta ristrutturata e dotata di servizi igienici necessari per la vita moderna.
Questo nel rispetto della tradizione e dell’autenticità là dove si richiede capacità innovative e avanzate per creare valore aggiunto come effetto economico.
Le stesse considerazioni valgono per interi centri storici e paesaggi rurali che, sono condannati a perire e rischiano l’abbandono se non sono in grado di incorporare le innovazioni necessarie al loro funzionamento.
In Liguria, nella zona delle Cinque Terre, si trova uno dei più grandi sistemi di terrazzamenti del Mediterraneo.
Questa pratica tradizionale che protegge i suoli, cattura e canalizza l’acqua, si perpetua attraverso un’innovativa meccanizzazione agricola.
Il lavoro su terrazze è difficile a causa del sistema di trasporto faticoso che può essere effettuato solo a piedi.
Tradizionalmente, esistevano le tecniche di trasporto per mezzo di slitte trainate, sulla collina, da corde.
Già all’inizio del secolo, sono state sostituite con il sistema di monorotaie che consentono la salita della pendenza senza disturbare la quiete del paesaggio e preservano l’ecosistema.
Nel Botswana, il motswelo è una tradizionale forma di cooperativa e banca, che di solito raccoglie 15 – 20 persone che si uniscono in gruppo volontariamente per offrire quello che possono : denaro, prodotti della terra o del lavoro.
Grazie a questo antico sistema è possibile risparmiare denaro per ottenere prestiti senza interessi e fondi per avviare attività importanti.
Per esempio, è possibile organizzare la produzione e la vendita della birra tradizionale, la coltivazione di nuove terre o il restauro di villaggi.
Produzione e commercio sono considerati equivalenti a depositi di denaro.
Tutti gli utili sono, a loro volta, dati ai membri del motswelo che li usano per finanziare una delle loro attività o per altri bisogni sociali come matrimoni, feste o l’acquisto di una casa.
Queste pratiche sono oggi riprodotte dall’esperienza della banca etica e micro-prestiti che sono un mezzo innovativo per recuperare abitudini sociali tradizionali.
Nel Burkina Faso lo zai è una particolare tecnica tradizionale in grado di rigenerare suoli molto degradati.
Il terreno è scavato con fori che si riempiono d’acqua nella stagione umida.
Questa pratica attira le termiti che digeriscono i rifiuti e garantiscono l’assorbimento da parte delle radici delle piante, inoltre, le gallerie scavate dalle termiti aumentano la porosità del terreno.
I semi sono, poi, inseriti nei fori e danno raccolti molto abbondanti.
Pratiche innovative che promuovono forme originali di simbiosi tra l’uomo e gli animali o microrganismi, sono oggi riproposti per riabilitare suoli degradati resi adatti alla vita umana in aree estreme.
Nelle Isole Baleari le feixes sono un sistema tradizionale di organizzazione agricola tramite il quale le radici della pianta sono irrigate direttamente dal sottosuolo senza spreco di acqua.
I campi coltivati sono separati da drenaggi superficiali in cui l’acqua scorre.
Da questi, parte una rete di canali in materiale poroso e coperti da uno strato di alghe sotto le coltivazioni.
I canali rilasciano la quantità di acqua, al terreno lavorato, secondo le esigenze stagionali e climatiche
LA TRADIZIONE
Garantire il futuro della tradizione non significa ridurre o inibire le capacità d’innovazione.
Con l’emigrazione e il trasferimento drammatico da habitat tradizionali in nuovi agglomerati urbani, il rapido abbandono del settore agricolo da parte di grandi fasce di popolazione, con il suggerimento della assolutà superiorità della tecnologia moderna, il processo di conservazione e diffusione della conoscenza è interrotto o perso.
Al contrario, il benessere delle persone favorisce la coesione sociale, l’identità culturale e consente la salvaguardia dei sistemi tradizionali.
La tradizione è una caratteristica della modernità di successo in grado di ottenere benefici e valori da essa.
Riproponendo la tradizione con il suo rapporto storico, sommato al potere innovativo e creativo delle persone, è determinante per salvaguardare il paesaggio e per ottenere un futuro sostenibile.
Referenze :Pietro Laureano TKWB
( Pangea CRAT) (foto archivio Pangea)
